lunedì 4 maggio 2009

QUEENS OF THE STONE AGE / A SONG FOR THE DEAF




VELVET UNDERGROUND / LA CANZONE DELLA MORTE DELL' ANGELO NERO
Le miriadi di scelte di questo destino
servite su un piatto,
perché lui possa scegliere
che cos’ha da perdere,
non il fantasma di un paese insanguinato
tutto coperto dal sonno,
dove l’angelo nero pianse,
non una strada di una vecchia città dell’est
ha dovuto scegliere...
con il pensiero del fratello
camminava attraverso la notte,
coi suoi capelli in faccia
e con un lungo taglio frantumato, del coltello di G.T....
l’uomo, rianimatosi, ha sgambettato velocemente attraverso l’alba,
finché abbiamo detto ripetutamente
alla sua testa acuta e strillante,
che splendeva allegramente orlata e
rigata di rosso,
mescolata con la scelta del tempo
su pattini di ghiaccio che grattano grosse lastre...
ti tagli la bocca col rasoio sanguinante,
dimenticando il dolore,
l’antisettico rimane un freddo saluto...
così cominci a volare
verso la comoda neve bruna dell’est,
andata a scegliere
reliquie propiziatorie, rendendo difficile dimenticare
da dove vieni...
la funzione dei tuoi occhi
serve a realizzare fama...
scegli ancora
il ritornello del vagabondo, del sacrilegio recluso...
per la perdita di un cavallo
sono andate le viscere e una coda di ratto...
vieni ancora, scegli di andare...
e se il terrore dell’Epifania ti ha ridotto a vergognarti
ad avere la testa scossa e agitata,
scegli una parte su cui stare...
se la pietra cade,
Spacca la didattica in due,
lascia i segni dei passaggi del topo...
non urlare, prova a intervalli,
se scegli, prova a perdere...
per la perdita di tutto il resto vieni e comincia,
comincia il gioco,
scegli di scegliere,
scegli di scegliere, scegli di andare...

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